il Progetto

Dopo una lunga ricerca, finalmente, nel 2017 ci siamo innamorati di questo immobile, dei primi del Novecento, composto da tre piccole e vecchie casette attigue con giardino  nel cuore di Ragusa Ibla.
Lo abbiamo ristrutturato con l’impiego di materiali naturali, tipici della tradizione siciliana, mantenendo più possibile la memoria del luogo: pietre, blocchi di tufo, cementine, piante dell’orto, conservandone più possibile l’identità.

La ristrutturazione è stata operata nel totale rispetto delle preesistenze e gli interni sono stati arredati con semplicità, con oggetti che raccontano la “sicilianità” e il loro vissuto.

Molta attenzione è stata data al risparmio energetico,  scegliendo infissi in legno con taglio termico e insonorizzati,  raccolta d’acqua piovana per il giardino, subirrigazione per non sprecare l’acqua,  pannelli solari e fotovoltaico.

Durante i lavori di ristrutturazione abbiamo trovato delle piccole sorprese; per esempio i muri di un paio di stanze sotto l’intonaco conservavano ancora la struttura in pietra a vista e archi in pietra che siamo stati felici di ripulire e portare allo stato originale.  In alcune stanze abbiamo trovato sette tipi di pavimenti uno sopra l’altro e abbiamo voluto dare una nuova possibilità alle cementine che sono diventate parte del tavolo su misura della camera, le cassapanche ritrovate in casa sono state  restaurate  mantenendo i segni del tempo e sono state trasformate in piccoli mobili contenitori.

La casa era dotata di un terreno ricco di vegetazione, era tutto ormai abbandonato ma abbiamo cercato di salvare quasi tutte le piante. C’erano agrumi, nespoli, viti, bietole, capperi e tanti fichidindia da essere chiamata dai residenti anziani ” a casa ra ficupalara”.

Il nome Innesti lo abbiamo scelto perchè a una struttura vecchia esistente abbiamo “innestato” nuove parti; un p0′ come le piante che prendono una nuova vita, innestando una nuova pianta in una  vecchia per dare nuovi frutti.
Nella scelta del nome, ci ha incoraggiato  anche aver trovato in casa l’uso di diversi  materiali “innestati” tra loro: pietra calcarea bianca con pietra pece nera, legno con ferro, addiritttura una pietra di qualche antico palazzo con piccolo stemma usata per costruire un muro della casa agli inizi del Novencento.

CURIOSITA’
Alcuni abitanti anziani ci hanno raccontato che i vecchi proprietari, i signori Scrofani, erano due fratelli e una sorella, tutti scapoli vivevano insieme e durante l’anno oltre a lavorare, vendevano ai vicini ciò che la loro terra offriva; la signora era una brava sarta che cuciva abiti su commissione, in casa abbiamo trovato le due squadre e il libro di corso di cucito che seguiva per fare i modelli, assieme a tanti santini perché era molto religiosa.

 

Prima e Dopo

Prima Dopo

Il prospetto esterno.

Prima Dopo

.La stanza aveva i muri intonacati che nascondevano la pietra vista, era una cucina che dopo è stata trasformata in camera per gli ospiti del Bed & Breakfast 

Prima Dopo

I lavori per rimettere in sesto gli esterni. 

Prima Dopo

In giardino abbiamo salvato le piante in buona salute e con l’aiuto di un architetto paesaggista abbiamo organizzato un piccolo giardino con piante,  essenze mediterranee e fiori stagionali.

Prima Dopo

Le cassepanche, trovate in casa, sono state restaurate e trasformate in mobili contenitori.

Prima Dopo

Abbiamo trovato diversi strati di pavimenti, le cementine  stavano in una delle stanze, sono state recuperate e le abbiamo voluto riusare realizzando dei mobili per la stanza e per la nostra casa.   

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