Nel sud est dell’isola si conserva la tradizione culinaria più antica e semplice della Magna Grecia, piatti genuini e semplici legati ai prodotti della terra, pochi i contrasti e i sapori forti, rispetto alla Sicilia occidentale dove prevale l’influenza araba, francese e spagnola con accostamenti più contrastanti.

La tradizione gastronomica ragusana  attinge al territorio,  ricco di allevamenti e di coltivazione, è legata molto alla carne, alle verdure e ai formaggi.
Per ogni viaggiatore che passa da Ragusa è doveroso assaggiare il formaggio Ragusano Dop, la provola fresca o una ricotta nelle cavagne, un piatto di pasta o ravioli di ricotta con sugo di maiale, oppure la pasta ca tinnirumi (cime della zucchina siciliana),  pasta “co maccu”, pasta con gli asparagi e capuliatu, la pasta con il brodo di carne e le palline di pane, il bollito,  il coniglio, la gallina “co cinu”, le “mpanate” di agnello;  non mancano piatti a base di pesce come le sarde in foglie di lattuga, le ‘mpanate di seppie e patate, il tonno con la cipolla di Giarratana  e ciliegino.
Merita attenzione anche  il pane di pasta dura, fatto solo con semola di Grano duro, oppure quello più morbido detto  “nciminata” appena sfornata e condita con il profumato olio Dop dei Monti Iblei e una manciata di origano che è una prelibatezza; le “scacce” ragusane ripiene di formaggio e pomodoro,  melenzane, cavolfiori, oppure ricotta e cipolla, ricotta e salsiccia;  per  concludere in dolcezza oltre a gelati e granite,  bisogna provare il delicato e fresco gelo al limone, alla cannella,  alla mandorla o un vellutato Biancomangiare, infine  i ravioli di ricotta fritti.

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